CHE FARE DEL CENTRO STORICO TRA SALVAGUARDIA, TURISTI E RESIDENTI ?

DIALOGHI PER ROMA. 3

Lo scorso 18 marzo si è tenuto il terzo incontro della serie sui DIALOGHI PER ROMA sul tema del Centro Storico che presenta da alcuni anni una serie di criticità notevoli, tra le quali la quantità di turisti e l’abbandono dei residenti dovuto anche alla maggiore rendita derivante dall’affitto breve degli appartamenti per uso turistico.

Davanti ad una sala piena di oltre 90 partecipanti ha aperto il dialogo il Presidente di PER ROMA, Marco Ravaglioli che ha ricordato come il Centro Storico sia il polo attrattore di Roma e come sia necessario iniziare a individuare strade che consentano la risoluzione in alcuni casi di annosi problemi.

Ha preso quindi la parola il coordinatore e moderatore Claudio Cipollini che ha illustrato alcuni dati di sintesi che caratterizzano il centro della città dai diversi punti di osservazione fotografando l’andamento storico degli ultimi decenni. Un quadro pieno di contraddizioni e di criticità di uno spazio urbano dove si concentra la storia e la principale riconoscibilità odierna di Roma nel mondo. Residenti in progressivo calo da oltre quarant’anni e turisti in parallelo aumento con un’impennata negli ultimi venti anni. Tanti servizi di mobilità e culturali, ma pochi servizi per i bambini e i giovani, tanti anziani e la metà delle famiglie con un solo componente con redditi decisamente superiori financo al doppio della media di tutti i romani. Tanti alberghi e bed and breakfast, alloggi Airbnb e affittacamere e tanti turisti che affollano il centro storico insieme ai residenti e agli abitanti e ai pendolari urbani e non che vengono qui a lavorare con picchi che arrivano a superare in totale anche un milione di persone al giorno.

Tante opportunità di sviluppo economico e culturale, ma anche tante criticità che vanno affrontate con un approccio sistemico e una visione come ha sostenuto Tommaso Amodeo, Presidente della Commissione Urbanistica di Roma Capitale che ha fortemente voluto avviare questo confronto. Un luogo dove il Comune ha avviato una serie di interventi, ma anche dove occorre una maggiore attenzione e focalizzazione per sciogliere gli oramai troppi nodi che si sono venuti a creare anche a causa dell’enorme esplosione del turismo.

Problemi che stanno colpendo in particolare gli abitanti del centro storico come ha denunciato

Viviana Piccirilli di Capua, Coordinatrice dell’Associazione degli abitanti del centro storico, che ha posto in particolare l’attenzione sulle difficoltà derivanti dalle speculazioni immobiliari che portano a far nascere bed and breakfast troppo facilmente anche a causa delle norme urbanistiche, dai pochi controlli al riguardo, dalla sicurezza, dalla proliferazione di botteghe commerciali certamente non identitarie e caratteristiche, dal basso rispetto dei turisti e infine da una politica più propensa a eliminare le peculiarità che non a salvaguardarle. Una politica alla quale la Piccirilli Di Capua ha richiesto maggiori controlli, il blocco delle licenze per i bed and breakfast e un serio allentamento della pressione turistica.

Non convinto a questo proposito Federico Traldi, presidente dell’Associazione laziale dei Bed and Breakfast e affittacamere, che ha invece sostenuto il ruolo di sviluppo e valorizzazione degli esercizi extralberghieri attività peraltro, a suo dire, meno remunerativa della semplice locazione pluriennale, ma maggiormente certa economicamente anche a causa delle difficoltà di sfratto degli inquilini morosi. Una convenienza che è anche diventata una proposta di insediamento di 1.000 bed and breakfast gestiti da giovani nel centro della città.

La parola è quindi passata a Fabiola Sfodera, professoressa di economia all’università Sapienza, esperta di turismo e consigliera di amministrazione della neonata Fondazione per l’attrazione di Roma. Sfodera ha in particolare sottolineato come il fenomeno turistico a livello mondiale sia in rapida crescita ed evoluzione ponendo Roma al centro di grandi potenzialità se riuscirà a richiamare turisti anche per eventi, prodotti e itinerari diversificati rispetto alla tradizionale notorietà e collocati anche in luoghi fuori dal centro della città. Rispetto poi ai più che frequenti allarmi e critiche espresse circa l’eccesso di presenza turistica, derivanti del resto da una mancata politica programmatoria, la Sfodera ha sollecitato una maggiore disponibilità a collaborare iniziando proprio dai residenti per poter uscire dalle gabbie delle problematiche che, pur presenti spesso in modo eccessivo, non potranno mai essere risolte senza una condivisione anche progettuale.

E’ intervenuto quindi l’Assessore al turismo, sport e grandi eventi di Roma Capitale, Alessandro Onorato che ha ribadito la criticità della situazione che va affrontata con urgenza e con un approccio integrato, unica arma per contrastare l’overtourism.

Vari gli interventi dal pubblico (Romolo Guasco, Carlo Cafarotti, Petrangeli, Francesco Rossi, Filippo Anfosso, Giuseppe Lobefaro, Nicola Barone, Maurizia Cicconi e Tomassini) e vari e accessi gli interventi improvvisati. Tutti sostanzialmente focalizzati su alcuni temi base: l’eccessiva presenza di alloggi extralberghieri, il ruolo del commercio, la carenza di abitazioni popolari, la poca vivibilità, le difficoltà della gestione amministrativa da parte del Municipio, il mancato ritorno dei turisti, ma anche la richiesta di avviare processi costruttivi e progettuali.  Una proposta, quella di un apposito tavolo di lavoro, che ha trovato favorevoli l’Assessore Onorato e il Presidente della Commissione urbanistica Amodeo, insieme alla necessità di avviare una piattaforma informativa con un adeguata raccolta dei dati necessari a poter procedere verso un programma integrato. Amodeo in particolare ha affermato necessità di una regia pubblica per consentire di coordinare le varie azioni che andranno messe in campo.

Ha concluso la serata l’Assessore Onorato sostenendo la necessità di una moratoria che consenta di bloccare la nascita di nuovi bed and breakfast per due anni, maggiori controlli per la sicurezza dei cittadini, un più attento controllo sulla circolazione nel centro dei bus turistici e una politica fiscale più focalizzata sulla diversificazione della tassa di soggiorno tra le varie zone della città.

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